Coldiretti, i rischi del caro energia per il settore alimentare
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Direttore: Alessandro Plateroti

I rischi del caro energia per il settore alimentare

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La Coldiretti ha lanciato un ulteriore allarme: oltre al problema del caro energia, anche quello relativo alla produzione alimentare.

La carenza nel settore energetico ha decretato numerose problematiche non solo nel settore dell’energia, ma anche in quello alimentare. Difatti, il settore della produzione alimentare viaggia di pari passo con quello energetico. A peggiorare la situazione la crisi idrica verificatasi già durante i primi mesi del 2022. A condurre l’indagine l’azienda italiana Coldiretti.

Gran parte della produzione energetica italiana è destinata alla produzione agricola e quella alimentare. Nella fattispecie, si verificano consumi energetici industriali totali per circa 13,3 milioni di tonnellate di petrolio equivalenti (Mtep) all’anno.

Le parole del presidente Ettore Prandini

Il presidente di Coldiretti, Ettore Prandini, ha affermato: “Non c’è tempo da perdere, non possiamo aspettare le elezioni e il nuovo Governo. Bisogna intervenire subito sui rincari che mettono a rischio la sopravvivenza dei produttori”.

Ettore Pradini lancia un allarme che comprende “un’industria che dai campi alla tavola vale 575 miliardi di euro, quasi un quarto del Pil nazionale, e vede impegnati ben 4 milioni di lavoratori in 740mila aziende agricole, 70mila industrie alimentari, oltre 330mila realtà della ristorazione e 230mila punti vendita al dettaglio”.

Ma la situazione di crisi è decretata anche dal periodo dell’anno. Il presidente di Coldiretti continua spiegando che “Si concentrano proprio in questi mesi le produzioni agricole tipiche del Made in Italy e della dieta mediterranea”.

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Le produzioni in questione comprendono “conserve, succhi e derivati, dagli ortaggi ai legumi, dal vino all’olio, dai salumi ai formaggi, dal latte alla carne fino alla pasta, dalla frutta alle passate di pomodoro usate su tutte le tavole italiane e all’estero”.

E aggiunge: “Così non possiamo andare avanti e non ci possiamo permettere di aspettare i tempi lunghi della politica, occorre intervenire subito”. Il rischio è quello di un “crack alimentare, economico e occupazionale”.

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ultimo aggiornamento: 28 Agosto 2022 14:41

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